Pensieri consapevoli…sotto un cielo variabile


bambu revInsight nati tra il cuscino di meditazione e il cielo dal mio diario giornaliero…

Momento dopo momento la nostra pratica è come una scelta, un bivio sulla strada dove possiamo scegliere se andare da una parte o dall’altra. La scelta è sempre, momento dopo momento, tra il nostro bel mondo che abbiamo costruito nelle nostre menti e ciò che è veramente la realtà. Charlotte Joko Bech.

C’è coraggio nel gesto così semplice di sedersi sul cuscino di meditazione: il coraggio di fermarsi, respirare, tornare all’essenziale…e l’essenziale non è sempre comodo.

Se mi identifico in ciò che faccio, foss’anche la più nobile delle attività, tolgo il Suono al suo respiro.

Mindfulness e Yoga sono per me vie di consapevolezza, il percorso, non il fine.

Il corpo è un tempio, non un culto.

Sentirmi mancante è talvolta un grande peso, ma ha in sè una grande risorsa…quella di poter essere me stessa.

Non voglio perdermi nelle intenzioni, l’Intenzione è potente come la luce ma è l’azione consapevole che ne consegue l’abito che indossa.

Quando mi ritrovo a parteggiare per qualcuno tolgo qualcosa a qualcun’altro ma soprattutto tolgo a me stessa la possibilità di riconoscere eguale dignità al Prossimo.

Non so quale sia la differenza tra gratitudine e riconoscenza, forse nessuna anche se ne assaporo un diverso gusto. Mi è capitato di non riconoscere nell’Altro caratteristiche o qualità particolari eppure di provare gratitudine. Un moto del cuore senza lo scanner del pensiero – che mette in lista ciò che è buono e ciò che non lo è -.

Se riesco ad agire nonostante una grande Paura, la paura non mi è più nemica.

Nel mio cuore ci sono il lupo e l’agnello, e talvolta mi ritrovo a chiedere all’agnello di essere coraggioso e al lupo di essere onesto.

Il desiderio di fama e successo annebbia il cuore con invidia, gelosia e competizione. Sentimenti umani che creano distanza. Per non seguire il capriccio prepotente dell’Ego tutte le volte che voglio posso tornare al mio respiro e all’ intenzione del cuore che mi orienta verso la giusta direzione.

Mi siedo sul cuscino e arriva un onda di emozioni, sensazioni e pensieri. E’ quell’onda che i surfisti chiamano clouse out: rompe simultaneamente su tutto il suo fronte rendendo impossibile continuare…eppure sento che c’è un filo sottile che mi fa stare a galla e che in ogni espirazione posso lasciare andare…

Se mi dò il tempo anche la mente si placa.

Per un momento smetto di pensare che dovrei essere diversa, che le cose dovevano andare diversamente,che le cose dovrebbero andare diversamente,  sono solo io e il mio respiro e mi accorgo che mi basta.

Resistenza e gentilezza sono inversamente proporzionali, sento che più faccio resistenza a ciò che accade nel momento in cui accade più gioia e gentilezza rimangono in disparte.

La consapevolezza non basta a farmi sentire libera. La liberazione avviene attraverso la riconciliazione, l’accoglienza fiduciosa di ciò che non perdono di me e degli altri.

Il perdono è un atto rivoluzionario, mi permette di guardare negli occhi l’altro accogliendo ciò che emerge, così com’è.

Riconosco l’umiltà che mi è necessaria per imparare da coloro a cui insegno.

E’ un lavoro continuo, un’educazione della mente a creare spazio, quello spazio che la mente stessa riempie di pensieri ed emozioni travestite. Allora mi illudo che possa esserci una meditazione buona quando entro in quello spazio vuoto e una meditazione non buona, quando non riesco a creare quello spazio. E quando mi è possibile guardare questo attaccamento la matrioska della mia mente si priva di uno dei suoi contenitori.

………….to be continued

 

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